di Andrea Lepone
Nel 2025, anno delle celebrazioni per il 650° anniversario della morte di Giovanni Boccaccio, le parole del Decameron, la sua opera più famosa, saranno online.
La lingua del grande autore del Trecento, padre della letteratura italiana insieme a Dante e Petrarca, diventa digitale con il progetto del “VocaBO”. Innovatore della scrittura letteraria, modello di tutta la narrativa europea, Giovanni Boccaccio affronta, in perfetta proiezione verso il futuro, un nuovo strumento di ricerca digitale, di comunicazione e di promozione a vantaggio della cultura italiana e a beneficio di studenti, studiosi e appassionati. Il progetto è stato presentato nella sala Nassirya del Senato da Rino Sica, consigliere giuridico del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, presidente del Comitato consultivo per il diritto d’autore e delegato alla digitalizzazione, dal senatore Dario Parrini, da Giovanna Frosini presidente dell’omonimo Ente Nazionale Giovanni Boccaccio e dal sindaco di Certaldo Giacomo Cucini.
L’impresa, finora mai realizzata, prende il via dal Decameron, la prima grande opera in prosa della lingua e della letteratura italiana, ed è promossa dall’Ente Nazionale Giovanni Boccaccio insieme all’Università per Stranieri di Siena, in collaborazione con l’ Istituto di Linguistica Computazionale del CNR – ILC “Antonio Zampolli” di Pisa, capofila nelle digital humanities, e l’Accademia della Crusca. Il progetto, iniziato alla fine del 2022, è diretto dalla presidente dell’Ente Boccaccio Giovanna Frosini, caporedattrice è Veronica Ricotta, mentre le ricercatrici sono al momento Claudia Palmieri, assegnista, ed Ester Baldi, dottoranda; referente per il CNR-ILC è Cosimo Burgassi. Tutte le parole del Decameron vengono studiate una ad una: sono oltre 6.500 i lemmi del Decameron, incluse le parole grammaticali. Al centro di questa grande piattaforma di studi anche un confronto con la tradizione del Trecento (Dante, Petrarca, e non solo), per misurare l’originalità dell’espressione di Boccaccio, che può tenere conto della parte autografa del poeta, qualificando il “VocaBO” come un vero e proprio vocabolario d’autore. Un impegno che si spera possa incrementarsi con nuovi ricercatori e nuove risorse, e che offrirà risultati significativi già nel 2025: un modo importante di celebrare il 650° anniversario della morte di Boccaccio.