di Federico Giannone
Sono circa 3 milioni e ottocento mila le persone attualmente non autosufficienti in Italia. Per la stragrande maggioranza hanno più di 65 anni e sono accudite nelle loro case e dalle loro famiglie, e non in strutture specializzate.
Ma ci sono anche i disabili, assistiti dalle famiglie e dalle strutture sociosanitarie presenti sul territorio. Dal Rapporto Censis emerge, infatti, che il ricovero di lungo degenza è ritenuta una soluzione soltanto per brevi periodi: sono e vogliono essere le famiglie stesse a prendersi cura dei loro nonni o genitori malati, cercando soluzioni che, per quanto possibile, consentano agli anziani di non allontanarsi dalle loro case e dai loro affetti. A questo si aggiunge che la delicata situazione della non autosufficienza riguarda non soltanto coloro che si trovano a viverla in prima persona, ma anche tutte le loro famiglie: parliamo di più di 8 milioni di familiari coinvolti.
In molti casi, infatti, il percorso delle famiglie con un membro anziano non autosufficiente a carico è un percorso in salita, faticoso fisicamente, psicologicamente ed economicamente, per di più sostenuto da misure di welfare scarse e insufficienti. Per dare una riposta a questi cittadini la Giunta regionale del Lazio ha approvato lo scorso ottobre, su proposta dell’Assessore ai servizi sociali, alla Disabilità, al Terzo Settore e ai Servizi alla Persona Massimiliano Maselli, il Piano regionale per la non autosufficienza relativo al triennio 2022-2024, frutto di un proficuo lavoro di concertazione e di coprogrammazione con tutti gli stakeholder. “Le priorità della programmazione messe in campo dalla Regione Lazio sono volte a costruire un programma integrato di interventi in tema di disabilità con una logica di coordinamento ed integrazione fra tutti gli attori, le azioni e le risorse. L'inclusione deve essere 'per tutti e per tutte', quindi tutte le politiche devono essere accessibili a tutti e a tutte. L’obiettivo è porre al centro la persona non autosufficiente o con disabilità e favorire la sua permanenza nel proprio contesto ambientale e relazionale” ha spiegato l'Assessore Maselli. La Regione Lazio nel dicembre 2022, una volta varato il Piano nazionale della non autosufficienza, ha lavorato alla bozza di Piano regionale ed ha avviato, ad agosto 2023, la fase di concertazione e coprogrammazione con tutti gli stakeholder attraverso l'invio della proposta di Piano regionale fissando a settembre il termine per la trasmissione di eventuali osservazioni e contributi tecnici. Grazie ai contributi di tutti è stato possibile adottare il Piano regionale che finalizza 181 milioni di euro di risorse statali per il triennio 2022-2024 a favore delle persone non autosufficienti o con disabilità e con la finalità di rafforzare e consolidare anche le capacità gestionali dei distretti sociosanitari. A questo importo si aggiungono 16 milioni di euro di risorse regionali già finalizzate per il biennio 2023-2024 con la DGR 457/2023 e 20 milioni di euro a valere sul FSE con la sovvenzione e family. Lo scopo è quello di concretizzare un percorso che in tre anni (2022-2024) possa giungere alla compiuta integrazione tra il comparto sanitario e quello sociale. Tra gli strumenti individuati figurano il rafforzamento dei Punti Unici di Accesso ai Servizi Sociali e sociosanitari (PUA), la sperimentazione di PUA mobili per rispondere alle esigenze di quei contesti territoriali con una dispersione di popolazione, piccoli comuni o frazioni e l'implementazione e promozione di Agenzie per la vita indipendente. Ed è proprio sulla semplificazione dell’accesso ai servizi sociosanitari che si giocherà il futuro dell’assistenza alle persone non autosufficienti. Sono infatti numerosissime le famiglie che non accedono a servizi a cui avrebbero pienamente diretto per mancanza di informazioni e per difficoltà di accesso. Basti pensare alle difficoltà che si incontrano quando si deve attivare l’assistenza domiciliare per un familiare anziano. Tra le novità introdotte per i prossimi tre anni è stato previsto che per una effettiva integrazione sociosanitaria sia presente l’assistente sociale dei comuni afferenti al relativo ambito territoriale, che abbia un inquadramento contrattuale che permetta eventuali autorizzazioni di spesa. Tutte le linee del Piano Regionale sono state raccordate alle norme nazionali al Piano nazionale per la non autosufficienza, con la legge quadro sulla disabilità e con quella sul Sistema degli interventi in favore degli anziani non autosufficienti (legge 33/2023). L’Assessore Maselli, al fine di dare risposte concrete alle famiglie che ospitano persone non autosufficienti ha anticipato che a breve sarà eletto un Garante regionale per la disabilità: “Per questo delicato compito sceglieremo una figura di alto spessore - ha continuato Maselli - che avrà il compito di individuare le possibili criticità nell'ambito del sociale e eventualmente aiutarci a eliminarle”.