di Federico Giannone
Nel Lazio, all’inizio di aprile, è stata approvata dal Consiglio Regionale una legge sui caregiver.
La legge “Norme per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare”, molto attesa da chi ha in famiglia disabili o anziani non autosufficienti, è composta da 15 articoli ed è finalizzata alla valorizzazione e piena integrazione della figura del caregiver familiare come componente della rete di assistenza alla persona. “La normativa – spiega l’assessore all’Inclusione sociale e alle Politiche della persona della Regione Lazio, Massimiliano Maselli – risponde all'esigenza di colmare una lacuna nell'ordinamento regionale, rappresentata dalla mancata disciplina connessa alla funzione di rilevante valenza sociale, economica e morale, svolta dai quasi 25.000 caregiver familiari che operano nella nostra regione.
Il caregiver familiare svolge un ruolo centrale nel sistema integrato dei servizi sanitari, sociosanitari e socioassistenziali dedicati alle persone con disabilità, non autosufficienti e anziani fragili. La Regione Lazio, con questa proposta di legge, intende dotarsi di una disciplina organica che tuteli i diritti del caregiver familiare come soggetto autonomo e distinto dall'assistito”. Tra gli aspetti rilevanti della legge, vi è l'istituzione, in via sperimentale, del budget personale del caregiver familiare quale contributo a fondo perduto finalizzato a sostenere le spese connesse alla cura della propria persona, al tempo libero, alla formazione e all'aggiornamento professionale. Si promuovono anche azioni a sostegno della conciliazione tra attività lavorativa e attività di cura e di assistenza, come accordi con le associazioni datoriali per il sostegno di caregiver familiari-lavoratori mediante una maggiore flessibilità oraria. Inoltre, può essere riconosciuta dalla Regione l'attività di cura e di assistenza prestata dal caregiver familiare attraverso l'assegnazione di un punteggio aggiuntivo nei concorsi pubblici per personale infermieristico e operatore sociosanitario indetti da enti dipendenti o vigilati dalla Regione stessa. Il provvedimento del Lazio prende in considerazione anche i caregiver giovani, stimando che circa il 7% dei giovani compresi tra i 16 e i 26 anni possa essere un caregiver. A loro favore, vengono individuate specifiche iniziative per consentire percorsi agevolati per il riconoscimento dei crediti formativi e per la riduzione delle tasse universitarie. Le risorse finanziarie destinate all'attuazione della legge ammontano a 15 milioni di euro. Vale la pena di ricordare che la figura del caregiver, ovvero quella persona che si prende cura a tempo pieno di un familiare anziano, disabile o malato, è oggetto di una normativa piuttosto recente in Italia. La normativa cerca di riconoscere e sostenere il ruolo sociale ed economico di questi individui, che spesso agiscono in un contesto di assistenza familiare senza ricevere un adeguato riconoscimento o supporto. A livello nazionale, la legge più rilevante è la Legge 22 giugno 2016, n. 112, meglio conosciuta come “Legge sul Dopo di Noi”, la quale si focalizza sulle misure di assistenza per le persone con disabilità grave in assenza dei familiari. Anche se non si rivolge esclusivamente ai caregiver, offre un quadro di riferimento per il sostegno indiretto, attraverso la creazione di fondi per l'assistenza. Successivamente, è stata introdotta la Legge 18 giugno 2018, n. 205, che prevede un congedo di due anni per i lavoratori dipendenti che assistono familiari con disabilità in situazione di gravità, riconosciuta ai sensi dell'articolo 3, comma 3, della legge 104/1992. Questo congedo è fruibile anche in maniera frazionata e si aggiunge alle altre forme di sostegno previste per i caregiver. Nel 2024, tutte le regioni italiane sono coinvolte nella distribuzione dei fondi per il bonus caregiver, attraverso un decreto che stabilisce la ripartizione di circa 25 milioni di euro per l'assistenza ai caregiver familiari. Queste risorse sono destinate a sostenere chi si occupa dell'assistenza di persone con disabilità, con particolare attenzione ai casi di disabilità gravissima e ai programmi di accompagnamento per favorire la deistituzionalizzazione. La gestione di questi fondi è affidata agli enti locali, con le regioni e i comuni che individuano specifici progetti per l'erogazione di assegni di cura, contributi di sollievo, e altri supporti per i caregiver. La distribuzione dei fondi è stata definita in base alla fascia della popolazione di età compresa tra i 18 e i 64 anni, secondo i dati ISTAT, assicurando così che ogni regione riceva una quota proporzionale di risorse per supportare i caregiver familiari. Le regioni hanno la responsabilità di selezionare i progetti specifici che includono varie forme di assistenza, come contributi di sollievo, assegni di cura, bonus per prestazioni sociosanitarie, sostegno psicologico, e formazione per le famiglie dei disabili.