di Andrea Lepone
Ammassi di stelle e fisica quantistica, matematica, cambiamento climatico e genetica: l'enorme quantità di dati che arriva da questi campi di frontiera della scienza ora potrà essere studiata con l'aiuto di un sistema di intelligenza artificiale creato ad hoc.
Questa sorta di poliglotta della ricerca si chiama Polymathic AI, utilizza la stessa tecnologia alla base di ChatGpt, ma con la garanzia di una precisione maggiore, ed è stato voluto da un gruppo internazionale di ricerca guidato dalle Università di Cambridge, Princeton e New York, dal Lawrence Berkeley National Laboratory e dalla Simons Foundation con il suo Flatiron Institute.
Dopo un lungo periodo che ha visto moltiplicarsi i sistemi di apprendimento automatico specializzati in ambiti particolari, per i ricercatori è arrivato il momento di abbattere tutte le barriere in favore di una visione globale. Nato per iniziativa di un piccolo gruppo di matematici, fisici, esperti di informatica e neuroscienze, il nuovo sistema di IA è stato presentato in una serie di articoli online su arXiv, la piattaforma che accoglie testi non ancora sottoposti al vaglio della comunità scientifica. L'obiettivo, scrivono i ricercatori sul sito del progetto, è inaugurare una nuova classe di apprendimento automatico per i dati scientifici, costruendo modelli in grado di sfruttare concetti condivisi tra le discipline. A differenza di ChatGpt, il nuovo sistema di IA dedicato alla scienza non è addestrato a lavorare con parole e frasi, ma con dati numerici e simulazioni relativi proprio alle discipline scientifiche.