di Melania Vadalà
Gli istituti scolastici sono ancora impegnati nella conclusione dell’anno scolastico. Docenti, dirigenti scolastici e personale ATA sono coinvolti negli ultimi adempimenti relativi ai tanto temuti Esami di Stato - quest’anno si stanno svolgendo in modalità tradizionale, con una commissione mista tra docenti interni ed esterni e prove scritte ministeriali.
Contemporaneamente, negli uffici del Ministero dell’Istruzione e del Merito, è tutto un gran fermento per l’organizzazione e la predisposizione delle attività che avranno inizio il prossimo 1 settembre. Immissioni in ruolo, assegnazioni provvisorie, graduatorie provinciali, espletamento dei concorsi, sono soltanto alcuni dei capitoli di maggior rilevanza in questo momento.
Al vaglio degli esperti del dicastero di Viale Trastevere, infatti, anche tante riforme: la definizione di linee guida per l’insegnamento delle discipline STEM, la lotta al bullismo in attuazione delle misure del PNRR, il focus sull’orientamento, inteso nel senso più ampio del termine, pensando agli studenti ed al loro futuro a 360°.
Proprio sul tema dell’orientamento è previsto un Piano ad hoc, per la realizzazione di un percorso personalizzato ed inclusivo, che permetta il superamento di disuguaglianze e dispersione scolastica. Secondo il progetto, le classi del triennio della scuola secondaria di secondo grado saranno coinvolte in percorsi ad hoc con la realizzazione di moduli di orientamento inseriti nella programmazione annuale. Gli studenti potranno contare su circa 40.000 docenti, tra Tutor e Orientatori, che - al termine di una formazione specifica, già avviata in questi giorni - dal mese di settembre potranno organizzare le attività ed i curricula, tenendo conto delle specifiche aspirazioni ed attitudini di ciascuno, non dimenticando di offrire un adeguato supporto alle famiglie nelle fasi di scelta delle attività formative e professionali. Operativamente, ciascun istituto di istruzione superiore potrà contare su un docente Orientatore e su un gruppo di docenti Tutor, a ciascuno dei quali verranno affidati tra i 30 e i 50 studenti (non tutti necessariamente componenti di un’unica classe) proprio al fine di consentire un lavoro personalizzato e ritagliato sulle singole esigenze. Un ruolo nuovo, dunque, nelle scuole, focalizzato a favorire “l’incontro tra le competenze degli studenti, l’offerta formativa e la domanda di lavoro per conseguire una scelta informata e consapevole del percorso di studio o professionale da intraprendere”.