INNOVAZIONE
di Raffaele Bonanni
L’interesse appassionante per l’intelligenza artificiale continua a suscitare confronti senza fine, tipici di argomenti che annunciano grandi cambiamenti nelle nostre abitudini, attività e nei modi di affrontare la quotidianità.
L’irruzione di questa tecnologia informatica così condizionante per l’efficienza nell’interazione tra uomo e macchina ha inevitabilmente provocato dibattiti accesi. Le infinite possibilità di competizione tra le macchine stesse, orientate alla maggiore produttività, hanno suscitato grandi speranze, ma anche smarrimento e preoccupazione. Tuttavia, la storia dell’umanità è costellata di opposti stati d’animo in situazioni simili. Quando siamo di fronte alla possibilità concreta di sconvolgere la nostra quotidianità, aprendo varchi verso il futuro, si presenta la paura di rendere superflue le nostre abilità professionali. Tuttavia, la realtà è molto diversa. Negli ultimi 50 anni, la tecnologia ha rivoluzionato il mondo del lavoro, migliorando la produttività e ricollocando progressivamente i ruoli nella nuova organizzazione del lavoro. Inizialmente, possedere un computer era un lusso riservato a pochi fortunati. Solo alcune grandi aziende e università avevano computer costosi e di grandi dimensioni.
Ma con l’avvento dei primi computer personali, come l’Apple II, il Commodore 64 e l’Atari 800, la tecnologia è diventata accessibile per un pubblico sempre più ampio. Negli anni '90, Internet ha rivoluzionato il modo in cui comunichiamo, cerchiamo informazioni e facciamo acquisti. La navigazione in rete è diventata sempre più facile grazie a browser come Netscape, Navigator e Internet Explorer. Successivamente, con l’arrivo del nuovo millennio, la tecnologia è diventata sempre più mobile, soprattutto con i primi cellulari. Ora, con l’intelligenza artificiale, la dinamica sarà la stessa, ma forse in modo più accentuato, a causa dell’esperienza pandemica. I problemi saranno fortemente correlati alla volontà delle istituzioni di fornire programmi formativi massicci e alla prontezza delle persone nel servirsene per acquisire nuove conoscenze e transitare rapidamente dal vecchio al nuovo lavoro. In conclusione, chi sostiene la possibile caduta dell’inventiva umana sottovaluta il fatto che l’esaltazione e l’efficacia delle invenzioni delle eccellenze umane siano spesso potenziate dall’uso delle tecnologie. L’innovazione e la creatività umana continueranno ad essere fondamentali, ma dovranno adattarsi alle nuove sfide ed opportunità offerte dall’intelligenza artificiale.