AMBIENTE
di Marisa Corrente
Gli uragani, conosciuti anche come cicloni tropicali o tifoni, sono fenomeni meteorologici estremi che si formano nelle acque calde degli oceani tropici.
Questi sistemi tempestosi possono generare venti devastanti, piogge abbondanti e onde alte, causando danni ingenti alle infrastrutture e minacciando la vita umana. La formazione di un uragano inizia con l’evaporazione dell’acqua calda del mare, che fornisce l'umidità necessaria all’energia del sistema. Quando l’aria calda e umida sale, crea una zona di bassa pressione al suolo. L'aria fresca e secca circostante si muove verso questa area, aumentando la pressione e dando origine a venti che iniziano a ruotare intorno al centro di bassa pressione, conosciuto come "occhio" dell'uragano. Per diventare un uragano, una tempesta deve svilupparsi in una regione dove la temperatura dell'acqua superi i 26 gradi Celsius per almeno 50 metri di profondità. Inoltre, è essenziale che ci sia una certa stabilità atmosferica, che permetta all’aria di risalire senza ostacoli e che non ci siano venti contrapposti che disturbino il sistema.
Quando un uragano si forma, può intensificarsi rapidamente. La scala Saffir-Simpson classifica gli uragani in base alla velocità del vento, da un livello 1 (venti tra 119 e 153 km/h) a un livello 5 (venti superiori a 252 km/h). Questi uragani di alto livello possono causare distruzione massiccia, esondazioni e tempeste di grande intensità. Gli uragani si muovono attraverso gli oceani seguendo strade influenzate dai venti prevalenti e dalle correnti oceaniche. Man mano che si avvicinano alla costa, possono colpire aree densamente popolate, mettendo a rischio vite umane e beni materiali. La previsione e il monitoraggio sono cruciali per fornire avvertimenti tempestivi e ridurre i danni. Grazie a satelliti e radar, oggi siamo in grado di seguire queste tempeste e fornire informazioni importanti per la sicurezza delle popolazioni interessate. In conclusione, gli uragani rappresentano un potere naturale imponente e complesso, frutto di dinamiche atmosferiche e oceaniche che continuano a suscitare l'interesse della scienza e a richiedere preparazione e resilienza da parte delle comunità vulnerabili.