di Andrea Lepone
Nella sola Gran Bretagna, ogni secondo, vengono buttati in strada due vaporizzatori usa e getta.
Stesso vizio, stesso difetto, ma con nuovi rischi per l'ambiente. Mentre nel mondo si combatte una battaglia quotidiana contro l'abbandono dei mozziconi delle sigarette classiche, i rifiuti più scartati sul Pianeta toccano, secondo l'Onu, la strabiliante cifra di 766mila tonnellate ogni anno, un altro prodotto legato al fumo comincia seriamente a preoccupare a causa della sua capacità inquinante: le sigarette elettroniche usa e getta. Dall'invenzione di questo prodotto nel 2003, i vaporizzatori sono in costante crescita e aumenta anche l'utilizzo e l'abbandono improprio di quelli usa e getta, che possono seriamente contaminare l'ambiente.
Le ultime, preoccupanti notizie, le ha diffuse Bywaters, azienda che si occupa del riciclo dei rifiuti a Londra e che ha di fatto analizzato l'immondizia della City negli ultimi 3 anni, riscontrando un forte aumento dei rifiuti legati all'industria dello svapo. In un evento dedicato alla raccolta dei rifiuti organizzato proprio da Bywaters, anche con lo scopo di comprenderne contenuto e impatti, sono stati trovati in soli due giorni ben 129 kg di vaporizzatori usa e getta abbandonati in strada. Un campanello d'allarme che secondo la società di gestione sostenibile dei rifiuti deve imporci di ragionare sul possibile tasso di riciclo delle sigarette elettroniche per fare di più, affinché vengano smaltite in modo sostenibile, per esempio attraverso appositi contenitori di raccolta, bidoni per le e-cigarette che presto verranno sempre più diffusi nella capitale inglese. Secondo altre ricerche, nella sola Gran Bretagna, ogni secondo, vengono buttati in strada due vaporizzatori usa e getta e di recente un report di CleanUp Australia ha mostrato come cresca in maniera esponenziale l'impatto di questi prodotti che sembrano essere ancora più dannosi per l'ambiente rispetto ai mozziconi di sigaretta, in quanto presentano una tripla minaccia: rifiuti di plastica, rifiuti elettronici e rifiuti pericolosi. La maggior parte dei dispositivi per lo svapo contiene, infatti, sia percentuali di plastica, sia parti elettroniche con ad esempio il litio che, se fosse recuperato, si stima che in un anno potrebbe contribuire a produrre circa 1.200 batterie per veicoli elettrici.