AUTONOMIA REGIONALE DIFFERENZIATA, ARRIVANO MAGGIORI POTERI LOCALI PER LA TUTELA AMBIENTALE

di Cinzia Cicciarello

 

Via libera definitivo dal Parlamento il 19 giugno 2024 al Ddl per l'attuazione dell'autonomia differenziata delle Regioni con maggiori spazi per gli Enti territoriali nelle materie di tutela dell'ambiente e degli ecosistemi.

La materia della tutela dell'ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali pur appartenendo, secondo il dettato della Costituzione, a quelle attribuite alla competenza esclusiva statale, è tra i settori nei quali la stessa Costituzione prevede possano essere attribuite maggiori funzioni alle Regioni a statuto ordinario. Il disegno di legge definisce il meccanismo generale, applicabile a tutte le materie coinvolte, attraverso il quale Stato e Regioni arrivano a un accordo sull'attribuzione di una maggiore autonomia, come previsto dall'articolo 116, comma 3, della Costituzione. 

L'intesa tra Governo e Regione sulla maggiore autonomia è poi “inserita” in apposito progetto di legge che andrà approvato dal Parlamento a maggioranza assoluta. Una condizione indispensabile affinché possa partire il meccanismo di attribuzione di maggiore autonomia in materia di ambiente e tutela degli ecosistemi è che siano garantiti i cosiddetti livelli essenziali delle prestazioni (cd. “Lep”) nonché i relativi costi e fabbisogni standard. I Lep “ambientali”, che saranno individuati da appositi decreti legislativi emanati dal Governo, potranno essere a beneficio individuale, collettivo (ad esempio, qualità dell'aria) o riguardare regole e vincoli nazionali come i Piani paesaggistici. Nelle more del varo dei citati decreti legislativi, resta salvo il procedimento per definire i Lep previsto dall'articolo 1, commi 791-801-bis, della legge 29 dicembre 2022, n. 197 che saranno validi se stabiliti con tale procedimento alla data di entrata in vigore dei decreti legislativi.