LA FORTE PREOCCUPAZIONE DEI BAMBINI PER IL CAMBIAMENTO CLIMATICO

di Luciano di spirito

Se pensiamo alla gioventù, nella maggior parte dei casi facciamo riferimento a quel periodo della vita associato alla spensieratezza, alla gioia, alla felicità e ad un latente senso di invincibilità.

Eppure qualcosa, in tempi recenti, è cambiato. La spensieratezza e la gioia hanno infatti lasciato il posto alla preoccupazione, alla rabbia e alla profonda preoccupazione nutrita dai giovani nei confronti del futuro del Pianeta. È quanto emerge dai risultati di un recente studio tutto italiano, unico nel panorama scientifico internazionale, nato nel contesto del progetto educativo di Scuolattiva Onlus “A Scuola di Acqua”, sostenuto da nove anni dal Gruppo Sanpellegrino e dedicato alla sensibilizzazione dei più giovani sui temi dell'idratazione e della sostenibilità ambientale. 

La survey della ricerca ha coinvolto un campione di circa 1000 piccoli intervistati, di età compresa tra i 5 e gli 11 anni. E i dati emersi sono estremamente significativi: il 95% dei bambini intervistati si è dichiarato preoccupato per il futuro dell'ambiente e più di uno su tre (40%) ha riferito di aver fatto un brutto sogno riguardante il cambiamento climatico, vivendo conseguenti stati di angoscia. Finora, è giusto sottolinearlo, gran parte della ricerca scientifica si è focalizzata sugli impatti diretti relativi alla cosiddetta “ecoansia”, quelli che si manifestano dopo eventi climatici estremi come alluvioni, terremoti e uragani. Tuttavia, sempre più persone stanno vivendo un senso di angoscia legato alla crisi climatica globale anche senza essere direttamente o indirettamente colpite. Questo emerge chiaramente anche nello studio di ScuolAttiva: l'ecoansia, nei bambini, non è necessariamente correlata a esperienze realmente vissute, ma piuttosto è frutto della comunicazione e informazione sui temi del climate change che influenzano la loro percezione del problema. In altre parole, solo conoscere le conseguenze dei cambiamenti climatici attraverso i media può già influenzare la salute mentale, soprattutto quella dei più piccoli. Un tema, quest’ultimo, da non sottovalutare, bensì da trattare con delicatezza e professionalità, così da riuscire a garantire alle future generazioni maggiore serenità in relazione agli argomenti sopracitati.