di Alessia Penta
Le coste italiane, celebri in tutto il mondo per la loro bellezza e biodiversità, rappresentano un patrimonio fondamentale per il paese, sia dal punto di vista ambientale che economico.
Si estendono per oltre 7.500 chilometri e offrono paesaggi mozzafiato, spiagge incantevoli e un ecosistema marino ricco di vita. Tuttavia, la qualità delle coste italiane è minacciata da molteplici fattori. Negli ultimi decenni, l’inquinamento, l’urbanizzazione incontrollata e il turismo di massa hanno avuto un impatto significativo. Le coste, tradizionalmente considerate un rifugio per la biodiversità, sono sempre più vulnerabili a fenomeni come l’erosione e l’inquinamento da plastica. In particolare, il Mediterraneo, che circonda l'Italia, è uno dei mari più inquinati al mondo. Le microplastiche rappresentano una delle maggiori preoccupazioni, con conseguenze dirette sulla fauna marina e sulla salute umana.
La qualità delle acque costiere, monitorata da organismi come il Ministero della Salute e le Regioni, ha visto miglioramenti grazie all'implementazione di norme più severe e al potenziamento dei servizi di depurazione. Tuttavia, ci sono ancora aree in cui i livelli di inquinamento superano i limiti consentiti, con impatti diretti su turismo e pesca. In questo contesto, la sostenibilità diventa a dir poco fondamentale. Molti comuni costieri stanno adottando strategie di sviluppo sostenibile, promuovendo pratiche ecologiche e sensibilizzando i visitatori sull’importanza di preservare l’ambiente. Le reti dedicate alle aree marine protette si stanno espandendo, contribuendo a conservare la biodiversità e a ripristinare gli ecosistemi. Le coste italiane sono, dunque, un tesoro prezioso che necessita di tutela e solo attraverso un impegno collettivo, che unisca cittadini, enti locali e istituzioni, sarà possibile garantire la qualità delle nostre coste per le future generazioni, mantenendo intatte le meraviglie del paesaggio e della biodiversità che il nostro Paese ha da offrire.