di Marisa Corrente
L’Italia è caratterizzata da un patrimonio di biodiversità tra i più significativi in ambito europeo, sia per numero totale di specie animali e vegetali, sia per l’alto tasso di endemismo.
Tale ricchezza è dovuta alla grande diversità litologica, topografica e climatica che caratterizza il nostro Paese, alla sua storia paleogeografica e paleoclimatica, nonché alla posizione centrale nel bacino Mediterraneo, che rappresenta uno degli hotspot relativi alla biodiversità definiti su scala planetaria, ovvero una regione della Terra caratterizzata da livelli di diversità biologica e di endemismo particolarmente elevati, ma minacciati dalle attività umane. L’Italia stessa è sede di importanti aree “ad alta densità” di biodiversità ed endemismo, come ad esempio le isole tirreniche, alcuni settori della catena appenninica o delle Alpi Marittime e Liguri. Le attuali conoscenze ci dicono che la flora italiana è costituita da un numero veramente consistente di entità, ovvero di specie e sottospecie, con 1.169 Briofite (di cui 297 Epatiche e Antocerote e 872 Muschi), 2.704 Licheni e ben 8.195 entità di Piante vascolari (di cui 23 Licofite, 108 Felci e affini, 30 Gimnosperme e 8.034 Angiosperme).
La fauna italiana (marina, terrestre e d’acqua dolce) è stimata in oltre 60.000 specie, di cui circa il 98% costituito da Invertebrati e il rimanente da circa 1.300 specie di Vertebrati. Il phylum più ricco è quello degli Artropodi, con quasi 50.000 specie, in buona parte appartenenti alla classe degli Insetti, in particolare Coleotteri (12.000 specie circa). Va sottolineata anche l’importanza della componente marina: la flora presente nei mari italiani ammonta a quasi 2.800 specie, di cui oltre 1.400 fitoplanctoniche, mentre la fauna è stimata in oltre 9.300 specie, di cui poco più di 1.000 Protozoi. L’Italia oltre ad essere tra i Paesi europei con maggior ricchezza floristica e faunistica, è caratterizzata da elevatissimi tassi di endemismo, ovvero dalla presenza di specie che vivono solo all’interno dei confini italiani. L’elevata quantità di specie esclusive del nostro Paese comporta una grande responsabilità in termini di conservazione per l’Italia. Basti pensare che per la flora vascolare si raggiungono percentuali di endemismo superiori al 16%, essendo note, ad oggi, 1.371 specie e sottospecie endemiche italiane o subendemiche (Italia e Corsica, Italia e Malta). Inoltre, è endemico o subendemico del territorio italiano il 20% delle specie animali terrestri e d’acqua dolce. Tassi significativi di endemismo si rilevano, ad esempio, tra gli Anfibi (31,8%) e i Pesci ossei d’acqua dolce (18,3%). Sono rarissimi gli endemismi nella fauna marina. Questa ricchezza di biodiversità è però seriamente minacciata e numerose specie ed ecosistemi rischiano di essere irrimediabilmente perduti. Le Liste Rosse Italiane indicano dati poco rassicuranti per la conservazione del nostro patrimonio di biodiversità: sono minacciate o a rischio di estinzione il 43% delle 202 policy species della nostra flora (specie tutelate dalla Convenzione di Berna e dalla Direttiva Habitat 92/43/CE), incluse nelle categorie di rischio CR-criticamente minacciato, EN-minacciato e VU-vulnerabile e risultano estinte o probabilmente estinte 8 Piante vascolari e 3 Briofite. Tra i Vertebrati italiani, sono a rischio di estinzione (categorie CR+EN+VU) il 21% dei Pesci cartilaginei, il 48% dei Pesci ossei di acqua dolce, il 2% dei Pesci ossei marini, il 19% dei Rettili, il 36% degli Anfibi, il 23% dei Mammiferi e il 27% degli Uccelli nidificanti. Le Liste Rosse mondiali, elaborate e aggiornate dall’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura IUCN, indicano che in Italia oltre 240 specie rischiano concretamente di scomparire per sempre (categorie CR+EN) (dati aggiornati al marzo 2020).