di Federico Giannone
La dispersione scolastica, ovvero l’abbandono degli studi da parte di giovanissimi che frequentano la scuola dell’obbligo, non riguarda solamente l’Italia contadina del periodo post bellico ma è un fenomeno ancora diffuso ai nostri giorni, nell’era postindustriale e della rivoluzione digitale.
Un recente studio condotto dalla CGIA di Mestre ci informa che, nel 2022, i giovani che in Italia hanno abbandonato la scuola prematuramente sono stati ben 465.000, pari all'11,5% della popolazione presente nella fascia di età compresa tra i 18-24 anni. La situazione relativa all’abbandono scolastico è aggravata dalla crisi demografica e dalla rivoluzione digitale imminente, con pesanti conseguenze per le imprese che si troveranno a dover affrontare la mancanza di personale qualificato. L’Italia presenta un basso numero di diplomati e laureati, soprattutto nelle materie scientifiche, e una notevole povertà educativa, spesso correlata alla povertà economica. In particolare, le regioni del Sud presentano i livelli più alti di abbandono scolastico, con la Campania in testa seguita da Puglia, Sicilia e Sardegna.
A livello europeo, l’Italia si colloca al terzo posto per l’abbandono scolastico, con solo Spagna e Germania che presentano risultati peggiori mentre la media dell’Eurozona è del 9,7%. Sebbene la “fuga” dai banchi di scuola sia in calo in tutta Europa, tra i 20 Paesi dell'Eurozona solo la Spagna (13,9%) e la Germania (12,2%) presentavano un risultato peggiore del nostro. La media dell'Area Euro era il 9,7%. In questo contesto, il Ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha autorizzato un finanziamento da 790 milioni di euro complessivi per contrastare la dispersione scolastica e il divario territoriale di apprendimento. La misura, che rientra nel Pnrr, coinvolge 7.980 scuole di tutta Italia, che affronteranno percorsi di apprendimento individualizzati e di potenziamento delle competenze di base, attraverso un sistema di tutoraggio mirato e personalizzato. Entrando nello specifico, 750 milioni saranno destinati alle Scuole secondarie di primo e secondo grado, mentre 40 milioni saranno riservati ai Centri Provinciali per l'Istruzione degli Adulti (Cpia), per azioni a supporto dei giovani che hanno abbandonato la scuola. Il decreto prevede anche l'emanazione di uno specifico avviso rivolto agli istituti scolastici paritari non commerciali della Scuola secondaria di primo e secondo grado. Negli altri Paesi europei le strategie per fronteggiare l’abbandono scolastico sono state articolate e con diversi punti di partenza e hanno mirato sul potenziamento del supporto psicologico e pedagogico degli alunni, sull’implementazione di programmi di tutoraggio e mentoring, sulla promozione dell’apprendimento personalizzato, sull’introduzione dell’orientamento professionale precoce, sul potenziamento delle attività extracurricolari, sul sostegno all’inclusione sociale e culturale e sul potenziamento delle collaborazioni con aziende ed enti locali.