di Andrea Lepone
Trenta milioni in 5 anni di ulteriori fondi da parte del Ministero dell’Università e della Ricerca quale contributo italiano per anticipare alla realizzazione del Chips act europeo.
È una delle misure contenute nel Decreto approvato nella seduta di oggi del Consiglio del Ministri che, accanto al credito d’imposta per ricerca e sviluppo nella microelettronica e all’istituzione di un Comitato tecnico per la microelettronica, dà vita al “Chips joint undertaking”, il primo finanziamento di una linea pilota anche italiana per realizzare progetti nel settore dei chips. L’iniziativa del Ministero dell’Università e della Ricerca (il MUR) nasce dall’esigenza di rispondere alla crescente domanda di tecnologie avanzate per i chips e al riconoscimento della loro importanza strategica in diversi settori.
“L’Italia nel campo dei semiconduttori è già all’avanguardia. Tutti i Paesi più evoluti considerano le nostre imprese un punto di riferimento – spiega il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini –. Abbiamo competenze, tecnologie e leadership. Il mondo ci ammira, ma un primato si mantiene solo con impegno e risorse”. Il Ministro Bernini aggiunge: “I 30 milioni stanziati dal MUR per i prossimi 5 anni, insieme ai 150 milioni previsti dal Fondo italiano per la scienza applicata (FISA, ndr), contribuiranno a migliorare e a sostenere la posizione dell’Italia nel settore strategico dei microchips, su cui si gioca la guida tecnologica europea. Il contributo italiano – conclude il Ministro – sarà determinante per rafforzare le capacità dell’Europa nell’industria globale dei semiconduttori”. Nello specifico, le risorse messe a disposizione supporteranno i progetti dei ricercatori per accedere ai co-finanziamenti europei del Chips Act sulle ricerche più innovative e con implicazioni di mercato. Inoltre, queste risorse garantiranno il sostegno a un fondamentale investimento fatto dall’Italia e dal MUR sui semiconduttori - l’ecosistema di ricerca di Catania - sviluppato dal CNR (il Consiglio Nazionale delle Ricerche), dall’università e da privati come STMicroeletronics e LPE-ASM: un’eccellenza italiana che rafforzerà la catena di approvvigionamento dei semiconduttori in Europa, finalizzata alla realizzazione della transizione verde e digitale.