di Melania Vadalà
In un mondo sempre più caratterizzato dalla corsa al digitale ed alla realizzazione di attività iperconnesse, la pubblica amministrazione sembra ancora faticare a mettersi al passo.
La strada per la digitalizzazione delle nostre istituzioni, infatti, non è affatto conclusa, nonostante la rilevanza e l’importanza della questione siano riconosciute a più livelli. In particolare, la transizione nelle istituzioni scolastiche appare ancora un argomento complesso e non sempre totalmente realizzabile, per lo meno per quanto concerne la parte organizzativa; migliore è invece il discorso relativo alla vera e propria didattica. A tal proposito, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha istituito un Osservatorio ad hoc, il nuovo Osservatorio per la Scuola Digitale, con l’intento di raccogliere informazioni su tutte le istituzioni scolastiche, al fine di monitorare le disponibilità di infrastrutture ed apparecchiature tecnologiche digitali nelle scuole, ma anche i processi di innovazione didattica posti in essere.
L’iniziativa non è una novità, in quanto già prevista dal Piano Nazionale Scuola Digitale, ma si propone, nella sua versione aggiornata, di facilitare la procedura di inserimento dei dati da parte delle scuole, razionalizzando il numero di quesiti e di sezioni. La rilevazione, che sarà sia di tipo quantitativo che qualitativo, consentirà, a seguito della raccolta delle informazioni e dell’elaborazione dei dati, di comprendere quali possano essere le reali prospettive di aggiornamento e “adeguamento” che le scuole sarebbero già in grado di raggiungere e quali interventi sia necessario pianificare per assicurare lo stesso livello di avanzamento. Particolare attenzione il MIM pare prestare alla digitalizzazione ed all’innovazione didattica ed organizzativa. Questo capitolo, spesso, viene demandato soltanto alla classe docente, non sempre supportata adeguatamente nella realizzazione dei progetti, né nella possibilità di fruire di una formazione ad hoc, necessaria per il trasferimento di know how durante l’attività didattica. Il nuovo Osservatorio per la Scuola Digitale, così come previsto, avrà una cadenza annuale in modo da poter consentire il tracciamento longitudinale dei progressi e l’analisi della serie storica dei dati, la cui elaborazione darà un input alla valutazione dei risultati raggiunti, ma anche, auspichiamo, alla pianificazione di successivi e fattivi interventi mirati soprattutto alla creazione di un sostrato solido di personale formato e consapevole.